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CRONACA | 26 aprile 2018, 17:00

Parere pro veritate, 'prova concorso ginecologi violava la legge'

La sede della Usl VdA

La sede della Usl VdA

"Risulta viziato per violazione di legge" lo svolgimento della prima prova scritta del concorso per l'assunzione di due ginecologi, annullata il 20 aprile dal commissario dell'Usl della Valle d'Aosta, Angelo Michele Pescarmona.

Così l'avvocato Paolo Sammaritani nel parere pro veritate del 12 aprile, in cui spiega: "La Commissione giudicatrice, pur dichiarando di volersi attenere in tutto e per tutto al dettato normativo, è evidentemente incorsa in un fraintendimento in merito alla tipologia della prova".

In base a un decreto del presidente della Repubblica (483 del 1997) e al bando del concorso (art. 8) dell'agosto 2017, la prova scritta doveva "consistere nella relazione su caso clinico simulato o su argomenti inerenti alla disciplina messa a concorso, o soluzione di una serie di quesiti a risposta sintetica inerenti alla disciplina stessa".

Invece, ha accertato la commissione di valutazione, "la Commissione esaminatrice ha predisposto un test a risposte chiuse del genere a scelta multipla (5 opzioni)". La commissione giudicatrice, nominata il 31 ottobre scorso, era presieduta da Livio Leo, direttore della struttura complessa di Ostetricia e ginecologia dell'Usl della Valle d'Aosta.

Sulla decisione di annullare la prova scritta e la graduatoria del 9 marzo 2018 (ma non il concorso e la prova di accertamento di conoscenza della lingua francese già svolta), ha pesato anche "il rischio concreto ed attuale di ricorso attivabile da parte dei candidati che dovessero ritenersi pregiudicati proprio a causa dell'illegittimità della tipologia di prova scritta", si legge nella deliberazione del commissario.

Era stata l'assessore all'Istruzione e cultura Emily Rini a presentare un esposto in procura per segnalare presunte irregolarità nello svolgimento della prova, su cui indaga la guardia di finanza coordinata dal pm Luca Ceccanti. A causare malumori era stata l'esclusione dalla graduatoria di tre medici che già lavoravano all'ospedale Beauregard di Aosta e il contestuale superamento della prova da parte di altri ginecologi provenienti da fuori Valle. La commissione giudicatrice, nominata il 31 ottobre scorso, era presieduta da Livio Leo, direttore della struttura complessa di Ostetricia e ginecologia dell'Usl della Valle d'Aosta.

Sulla decisione di annullare la prova scritta e la graduatoria del 9 marzo 2018 (ma non il concorso e la prova di accertamento di conoscenza della lingua francese già svolta), ha pesato anche "il rischio concreto ed attuale di ricorso attivabile da parte dei candidati che dovessero ritenersi pregiudicati proprio a causa dell'illegittimità della tipologia di prova scritta", si legge nella deliberazione del commissario.

Era stata l'assessore all'Istruzione e cultura Emily Rini a presentare un esposto in procura per segnalare presunte irregolarità nello svolgimento della prova, su cui indaga la guardia di finanza coordinata dal pm Luca Ceccanti. A causare malumori era stata l'esclusione dalla graduatoria di tre medici che già lavoravano all'ospedale Beauregard di Aosta e il contestuale superamento della prova da parte di altri ginecologi provenienti da fuori Valle.

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