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FEDE E RELIGIONI | 22 marzo 2018, 09:30

Il Papa a Dublino per l’incontro mondiale delle famiglie

Il Papa a Dublino per l’incontro mondiale delle famiglie

Il Papa si recherà a Dublino il 25 e il 26 agosto per partecipare alle giornate conclusive del nono incontro mondiale delle famiglie. È stato lo stesso Francesco ad annunciarlo durante l’udienza generale di mercoledì 21 marzo, alla quale ha preso parte una delegazione dei promotori e degli organizzatori del raduno giunta dall’Irlanda.

Due famiglie, in particolare, hanno presentato l’icona simbolo dell’incontro, che è stata benedetta al termine dell’udienza.Nell’assicurare la sua presenza al festival delle famiglie, in programma nella serata di sabato 25 agosto, e alla solenne celebrazione eucaristica di domenica 26, il Pontefice ha ringraziato «le autorità civili, i vescovi, il vescovo di Dublino, e tutti coloro che collaborano per preparare questo viaggio».

In precedenza, proseguendo nel ciclo di catechesi dedicate alla messa, il Pontefice aveva parlato della comunione sacramentale, non prima però di aver offerto una riflessione a braccio sulla stagione appena iniziata. «Oggi — ha esordito — è il primo giorno di primavera», tempo in cui «fioriscono le piante, gli alberi». Per questo occorre chiedersi se un «albero, una pianta che non sono annaffiati dalla pioggia o artificialmente, possono fiorire bene». E la risposta è stata negativa, così come non può fiorire «un albero e una pianta che non ha radici».

Questo, per Francesco, è «un messaggio»: infatti «la vita cristiana deve fiorire nelle opere di carità, nel fare il bene». E «la radice è Gesù». Perciò, ha affermato il Papa, «se tu non sei con Gesù, non fiorirai. Se non annaffi la vita con la preghiera e i sacramenti», non è possibile avere «fiori cristiani». Da qui l’augurio ai presenti di «una primavera fiorita di buone opere, di virtù, di fare il bene agli altri».

Con una raccomandazione conclusiva: «mai tagliare le radici con Gesù». Del resto, ha proseguito il Papa riprendendo la tematica generale della catechesi, «quando tu ricevi l’Eucaristia, diventi corpo di Cristo». E «mentre ci unisce» a Gesù, «strappandoci dai nostri egoismi, la comunione ci unisce a coloro che sono una sola cosa in lui». Ecco allora «il prodigio della comunione: diventiamo ciò che riceviamo».

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