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FEDE E RELIGIONI | 19 marzo 2018, 09:30

Dalla parte dei deboli

Dalla parte dei deboli

Chi si prende cura dei piccoli «sta dalla parte di Dio» e proclama «una profezia di vita contro i profeti di morte di ogni tempo, anche di oggi, che scartano la gente, scartano i bambini, gli anziani, perché non servono». Il nuovo monito del Papa contro «la cultura dello scarto», che «predilige i potenti e reputa inutili i poveri», è risuonato a San Giovanni Rotondo dal sagrato della chiesa di San Pio da Pietrelcina, sulla quale si affaccia quel «tempio di preghiera e di scienza» che è la Casa sollievo della sofferenza, voluta sessant’anni fa dal frate stimmatizzato proprio per dare conforto ai deboli e ai bisognosi.

«Uno speciale santuario dove è presente Dio — lo ha definito Francesco durante la messa celebrata sabato mattina, 17 marzo — perché vi si trovano tanti piccoli da lui prediletti».Il viaggio del Pontefice sui luoghi di padre Pio ha avuto inizio da Pietrelcina, il piccolo centro del Beneventano nel quale Francesco Forgione — come si chiamava il santo prima di vestire il saio — nacque e maturò la sua vocazione religiosa. Dopo aver sostato nella cappellina che custodisce l’olmo sotto il quale il giovane cappuccino ricevette per la prima volta le stimmate, il Papa ha rivolto un discorso alla popolazione, riproponendo l’attualità della testimonianza dell’«umile frate cappuccino» che «ha stupito il mondo».

Ai fedeli ha rivolto, in particolare, l’invito a vivere in comunione — perché «un paese che litiga tutti i giorni non cresce, è un paese malato e triste» ha spiegato — e a non emarginare gli anziani «che sono patrimonio delle nostre comunità».

Lasciata Pietrelcina il Pontefice si è trasferito a San Giovanni Rotondo, sostando nella Casa sollievo della sofferenza, dove ha incontrato i piccoli degenti del reparto di oncoematologia pediatrica. Quindi ha raggiunto il santuario di Santa Maria delle Grazie per venerare il corpo del santo. Infine ha presieduto la celebrazione eucaristica dinanzi alla nuova chiesa, pronunciando un’omelia tutta centrata sulla triplice «eredità» — la preghiera, la piccolezza e la sapienza di vita — racchiusa nei «tre segni visibili» lasciati da padre Pio: «i gruppi di preghiera, gli ammalati della Casa sollievo, il confessionale».

In particolare Francesco ha ricordato che nella vita di un cristiano la preghiera non è «un optional» né un «sollievo dallo stress», ma «è un gesto di amore, è stare con Dio e portargli la vita del mondo: è un’indispensabile opera di misericordia spirituale». E ha sottolineato che «la vera sapienza non risiede nell’avere grandi doti e la vera forza non sta nella potenza», perché «l’unica arma sapiente e invincibile è la carità animata dalla fede».

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