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ECONOMIA | 29 gennaio 2018, 13:49

L’ECONOMIA E LA FIERA DI SANT’ORSO

Al centro il prof. Formica con il gruppo folcloristico La Clicca di Saint-Martin-de-Corleans

Al centro il prof. Formica con il gruppo folcloristico La Clicca di Saint-Martin-de-Corleans

Ritorna la Fiera di Sant’Orso! Millenaria, un tratto di storia che ripercorre il cammino di una comunità con le vocazioni montanare, ambientali, umane e culturali oggi stratificate da una nuova società allargata rappresentativa di uno spaccato sociale che interagisce nel tessuto regionale. Saluto questa realtà che costituisce  il substrato nel quale occorre conservare tradizioni , prodotti della terra, dell’artigianato, lavoro di uomini coraggiosi che con sacrificio hanno dato in passato vita ad una economia locale che della terra e delle sue risorse hanno fatto ragione di benessere.

Questo mio riferimento non è nostalgia o romanticismo ma un richiamo per le nuove generazioni, l’esaltazione della montagna, delle radici che sono un volano per un territorio che ha risorse inesplorate, sottoutilizzate e quindi una fonte di benessere per la Sua gente.

La Valle d’Aosta, con l’avvento dell’Autonomia ha costruito il miracolo economico, riscattato le realtà locali, ora sembra che abbia rallentato il cammino eppure nel tempo dovrà ritrovare la crescita, una riconversione settoriale che ridisegni le nuove traiettorie. Dovrà ripercorrere, con i giovani, anche antichi sentieri, identità, dimenticati mestieri e ritrovare così le linee per trainare le vallate, le potenzialità territoriali facendo sinergia tra agricoltura, turismo, artigianato, commercio, industria, servizi per un nuovo scenario che dia reddito, lavoro e prospettive nella nostra terra.

L’Autonomia deve essere motivo di forza per un popolo che non abbassa la guardia e che si immette nel nuovo che avanza. C’è chi sostiene:” l’economia valdostana è malata, con la decomposizione della classe operaia, la demolizione dei ceti medi, l’avanzata delle disuguaglianze”. A mio avviso il futuro è dei creativi, di quelli che sapranno dare vita ad un nuovo legame territoriale, generazionale, di valorizzazione delle risorse e dei prodotti riuscendo ad entrare nei mercati emergenti.

I Valdostani dovranno preservare i talenti, costruire nuove infrastrutture, incentivare gli investimenti in una economia che è piccola, intermedia, bisognosa di collegamenti, di aiuti che non siano l’assistenzialismo che ci ha portati talvolta a risultati dispersivi e non produttivi per l’economia regionale. Occorre entrare nei nuovi scenari che dal locale portano al globale, mutare l’offerta di beni, servizi, prestazioni professionali a fronte di una domanda legata ai nuovi bisogni, alle modificazioni epocali che per effetto della tecnologia taglieranno posti di lavoro.

Ecco perché attraverso la formazione bisognerà puntare  ad una riqualificazione della forza lavoro legando tradizioni e rinnovamento per essere presenti nel mercato allargato dei Paesi emergenti. Non possiamo rischiare di essere tagliati fuori altrimenti (bando alle chiacchiere) prepariamoci alla crisi e non alla crescita. I giovani ci chiedono di andare avanti e non tornare indietro, all’esodo fuori dalla terra natale. Il mondo è ormai una grande piazza, certo dobbiamo entrarci ma con un piede ed il cuore in Valle d’Aosta.

prof. Orlando Formica Garante del Contribuente VdA

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