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CRONACA | 12 gennaio 2018, 13:54

Morte violenta o dissepoltura e qualcuno pensa ad Erika Ansermin: è già un giallo il ritrovamento delle ossa umane a Saumont

Vegetazione intricata in regione Saumont ad Aosta

Vegetazione intricata in regione Saumont ad Aosta

Dal macabro trafugamento di ossa in un cimitero per celebrare un rito satanico, al cadavere di qualcuno morto sul posto, magari suicidatosi, e finora mai ritrovato; dal tentativo di occultare un omicidio, al ritrovamento dei resti di Erika Ansermin, la giovane scomparsa nel giorno di Pasqua del 2003. Le ipotesi si sprecano ed è già un giallo, il rinvenimento di un cranio, un femore e altre ossa nonchè brandelli di vestiti in una striscia di prato in regione Saumont ad Aosta.

I resti sono stati scoperti ieri, giovedì 11 gennaio, da un carabiniere e da un militare in servizio alla Scuola militare alpina: in quella zona frequentata principalmente da jogger e proprietari di cani con i loro animali, gli alpini hanno allestito alcuni anni fa, in un prato, un campo di addestramento militare. Ieri, durante una normale attività di addestramento, i due hanno notato le ossa umane e hanno immediatamente dato l'allarme. Sul posto sono arrivati carabinieri del Nucleo investigativo al comando del tenente colonnello Maurizio Pinardi, nonchè il medico legale: i resti sono stati prelevati e collocati in un contenitore speciale anti deterioramento; saranno analizzati quanto prima ma intanto le ipotesi corrono.

Il ritrovamento è avvenuto a pochi metri da una scarpata e a circa cinquanta metri o forse più dall'alto viadotto della strada statale 27; se è difficile che possa trattarsi di resti gettati (o di un suicida) dal viadotto, non si può escludere una caduta dal dirupo. Ma da quando le ossa erano lì? E davvero può trattarsi di ciò che rimane del corpo di qualcuno che a Saumont è morto, e il cui cadavere quindi si trovava in quel posto da mesi? La zona è frequentatissima dai dog sitter e proprietari di cani che sguinzagliano liberi nei prati: difficile, se non impossibile, che un cadavere in decomposizione o parti di esso non siano state trovate prima dagli animali che dai due militari. Dunque, quelle ossa potrebbero essere state portate lì da qualcuno? Ma allora perchè non nasconderle meglio? E a che scopo lasciarle lì?

Forse invece erano sepolte e gli animali (in zona ne circolano anche di selvatici) le hanno dissotterrate? Potrebbe davvero trattarsi dei resti di una persona scomparsa tanti anni fa, come per l'appunto Erika Ansermin, le cui tracce si sono perse domenica 20 aprile 2003, giorno di Pasqua? 

Alle ovvie domande potranno rispondere solo gli accertamenti approfonditi dei carabinieri. "Siamo aperti ad ogni ipotesi", conferma il tenente colonnello Pinardi.

patrizio gabetti

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