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ATTUALITÀ POLITICA | 22 dicembre 2017, 12:28

Savt gioisce per vittoria in Catalogna il blocco indipendentista

Savt gioisce per vittoria in Catalogna il blocco indipendentista

Sulla crisi catalana l'unico punto fermo è che i catalani hanno votato il nuovo Parlamento - il vecchio è stato sciolto dal Governo di Madrid e gli ex ministri catalani quasi tutti arrestati - il 21 dicembre 2017.

Vittoria e maggioranza assoluta dell'indipendentismo catalano: 70 seggi conquistati sui 68 necessari, ridimensionato il CUP, partito indipendentista di estrema sinistra che passa da 10 a 4 seggi. Affermazione di Ciutadanos che passa da 25 a 37 seggi, crollo del PP di Rajoy da 11 seggi a 3. Affermazione importante per il Presidente in esilio Puigdemont con il suo Partito Junts per Catalunya. Il presidente del Governo catalano destituito da Madrid, l’indipendentista Carles Puigdemont, da Bruxelles dove si è trasferito (rifugiato), aveva accettato queste elezioni definendole una “sfida democratica”.

Il dibattito interno ai partiti indipendentisti catalani se andare a votare o no è stato aspro e difficile ma alla fine hanno accettato le elezioni pur presentandosi ciascuno col proprio simbolo. È un momento cruciale per il percorso indipendentista. Gli elettori hanno votato per staccarsi dallo stato spagnolo, sebbene una parte indipendentista lavori per una grande autonomia e rimanere parte integrante della Spagna.

La crisi catalana è fatta però esclusivamente di interrogativi senza nessuna certezza, la Catalogna quasi spaccata in due. È stata una ulteriore affermazione degli indipendentisti e la sconfitta del primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, a cui Puigdemont ha già chiesto di accettare la volontà degli elettori, qualunque sia il risultato. Ma Madrid accetterà questa sconfitta politica?

La sospensione dell’autonomia catalana è avvenuta senza feriti e le elezioni sono state effettuate per la grande responsabilità civile dimostrata da tutto l'indipendentismo catalano. Solo una forte rottura del fronte politico indipendentista può minare la credibilità degli stessi indipendentisti: i loro programmi non si prestano a interpretazioni politiche dubbie, i procedimenti giudiziari contro Puigdemont e i suoi ministri restano un atout in mano alla protesta civile catalana.

Se il Governo centrale spagnolo forzerà la mano con nuovi arresti e nuove sanzioni, gli indipendentisti potranno facilmente sostenere che Madrid vuole far tacere i leader secessionisti contro i risultati di libere elezioni, un attentato alla democrazia europea.

Il voto indipendentista ha raggiunto il 50%, saranno avviate complicate mediazioni e difficili negoziati con il potere centrale, ma è probabile e improrogabile che l’indipendenza catalana diventi una realtà. Questo sempre se il Governo di Madrid rispetterà la volontà democraticamente espressa dal popolo catalano.

In tutto questa difficile situazione di crisi noi ci poniamo una domanda: ma l'Europa, i suoi vertici politici, il Parlamento dove sono? La politica dello struzzo non ha mai portato risultati positivi ne soluzione dei problemi. È una vergogna!

savt

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