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CULTURA | 05 dicembre 2017, 10:00

Forti emissioni di luce da una lontana galassia scoperte all’Osservatorio di St-Barthélemy

L'osservatorio astronomico di Saint-Barthélemy

L'osservatorio astronomico di Saint-Barthélemy

Gli astronomi dell’Osservatorio regionale di Saint-Barthélemy hanno compiuto studi decisive per determinare le caratteristiche del misterioso getto di energia emesso dalla galassia CTA 102, a circa 8 miliardi di anni luce di distanza dalla Terra. Il fenomeno è dovuto alla presenza, nel nucleo della galassia, di un buco nero con massa pari a milioni di volte quella del Sole. Utilizzando il Telescopio Principale da 81 cm di apertura, i ricercatori dell’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta hanno osservato un’eccezionale emissione di luce visibile da parte di CTA 102.

L’indagine astronomica è stata compiuta nell’ambito del consorzio mondiale Whole Earth Blazar Telescope (WEBT), fondato esattamente vent’anni fa, nel 1997, e dal 2000 guidato dall’INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino. I dati dell’istituto valdostano hanno dato un contributo determinante per accrescere la comprensione delle caratteristiche del misterioso getto di energia prodotto da CTA 102. Il fenomeno è collegato alla complessa dinamica della materia nella regione centrale della remota galassia, attratta da un buco nero super massiccio, con una massa di circa un miliardo di volte quella del Sole. Lo studio è stato accettato dalla rivista britannica Nature, insieme alla statunitense Science la pubblicazione scientifica professionale più influente al mondo.  

“Abbiamo fatto il bis, siamo di nuovo su Nature”, commenta con soddisfazione Jean Marc Christille, direttore della Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS, che gestisce l’Osservatorio e il Planetario di Lignan. “Operiamo in un centro di ricerca relativamente giovane e piccolo. Partecipare a ambiziosi progetti internazionali, pubblicando sulla rivista scientifica più autorevole al mondo, è possibile solo grazie alla grande dedizione e all’alta professionalità di tutto il nostro staff”.

Spetta a Paolo Calcidese (foto), co-autore del lavoro scientifico, illustrare la ricerca su CTA 102: “Il Progetto Nuclei galattici attivi, di cui sono responsabile, è stato avviato in OAVdA nel mese di giugno 2006, quando siamo stati invitati a partecipare al Whole Earth Blazar Telescope (WEBT), consorzio internazionale il cui obiettivo è il coordinamento delle osservazioni finalizzate al monitoraggio continuativo dei blazar. Con questo termine si indica un particolare tipo di galassie che variano la propria emissione, nella luce visibile e nelle altre bande dello spettro elettromagnetico, su intervalli di tempo sorprendenti, anche durante la singola notte”. “Nel 2016, alla fine di novembre, - prosegue - ho misurato un incredibile incremento di luminosità della galassia: emetteva nella banda ottica centinaia di volte più luce di quanto avesse mai fatto! Abbiamo quindi informato la comunità astronomica mondiale attraverso un ‘telegramma astronomico’, nome antico di un servizio oggi diffuso via web. L’allerta era firmata come primi autori da me e da Albino Carbognani, coordinatore delle operazioni scientifiche a Saint-Barthélemy, insieme ai referenti del WEBT”.

Continua Calcidese: “Una decina di notti dopo, all’inizio di dicembre, ho registrato un picco più alto. CTA 102 era quasi 300 volte più luminosa rispetto al suo standard: record assoluto per tutti i blazar monitorati in decenni di osservazioni compiute nella banda ottica! Immediatamente è seguito un altro telegramma astronomico, con me come primo autore insieme ai referenti del WEBT”. In entrambi i casi, il picco di emissione in quelle ore è stato registrato solo a Saint-Barthélemy.

va. pra.

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