Il mese di novembre si è chiuso per il casino di Saint Vincent con un secco -18,53% rispetto al 2016. I tavoli fanno un bel -38,9%....in cotanta caduta spiccano la roulette francese (-18,46%), la fair roulette (-28,64%), il black jack (meno 66,24 %), i dadi (-57,18%) e il punto banco (-58,16%). Poi abbiamo esaurito o quasi i giochi da tavolo disponibili e quindi non si rilevano altre perdite... Gli ingressi chiudono con meno 18,5% sul 2016.
Che dire? Era chiaro a un cieco accecato da qualche secolo e perso in spelonca buia e nera come la pece che i risultatini dei primi mesi erano solo frutto della ciclicità dei giochi.... Certo che se si continua con politiche minimaliste che puntano al ribasso, i risultati saranno sempre irrimediabilmente fallimentari... Non si fanno le nozze con i fichi secchi.
Sarà anche per questo che volta le segreterie regionali di CGIL-CISL-SAVT-SNALC-UIL in una nota congiunta “denunciano l'incapacità dei vertici aziendali della casa da gioco di Saint Vincent a presentare un reale piano di riorganizzazione del lavoro e di rilancio, anche alla luce dell'uscita di 51 lavoratori dal 1 dicembre in base alla legge Fornero”. (nella foto Di Matteo Au del casino)
Nella nota si legge ancora: “Nonostante i circa 300.000 euro spesi in consulenti per la predisposizione del piano aziendale approvato dal Consiglio Regionale nel maggio scorso, è evidente come i vertici aziendali non abbiano minimamente una visione concreta di quello che debba essere il futuro della casa da gioco”.
La preoccupazione di CGIL-CISL-SAVT-SNALC-UIL è ulteriormente rafforzata nel constatare che l'azienda continua a pubblicare bandi per la ricerca di consulenti e/o di aziende esterne o per la costituzione di comitati interni.
“Questo – si legge ancora - non fa altro che dimostrare che il piano industriale approvato a maggio era privo di reali contenuti e che l'attuale management non ha le capacità per presentare un progetto concreto di rilancio e di riorganizzazione. Si cerca disperatamente all'esterno o all'interno dell'azienda qualcuno che trovi delle soluzioni al posto di chi è profutamente pagato per farlo, il tutto andando a gravare ulteriormente sulle casse aziendali e sulle tasche dei lavoratori”.
Per i sindacati “è assolutamente da condannare il tentativo di affidarsi a ditte esterne per la cogestione di alcuni settori, come ad esempio le slot, la sala fumatori e altro. Questo significa permettere a soggetti esterni di entrare nel merito delle scelte aziendali, con la conseguenza di mettere a rischio la libertà decisionale e gestionale dell'azienda. Se si vuole andare verso la privatizzazione della gestione si abbia il coraggio di dirlo, altrimenti questo processo deve essere immediatamente stoppato”.
Le segreterie regionali di CGIL-CISL-SAVT-SNALC-UIL hanno manifestato le proprie preoccupazioni anche alla Regione e si auspicano che “l'intervento del Presidente della Regione porti l'azienda ad un'inversione di marcia e che già a partire dalla riunione del prossimo 6 dicembre si possano avere delle risposte convincenti, altrimenti sarà nostra cura mettere in atto le azioni necessarie per far valere i diritti dei lavoratori”.
Nei giorni scorsi il Presidente della Regione, Laurent Vierin ha inviato una lettera-decalogo a organizzazioni sindacali e all’Amministratore unico con la speranza di far uscire il casino dalla crisi in cui si trascina da troppo tempo. La lettera è pubblicata in basso.