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CULTURA | 12 novembre 2017, 15:00

Festival Internazionale del Cinema di Frontiera, garnde spettacolo tanta qualità

Festival Internazionale del Cinema di Frontiera, garnde spettacolo tanta qualità

Dopo 5 intensi giorni di programmazione con 29 film in concorso provenienti da 16 paesi del mondo, si è conclusa l’edizione 2017 di FRONTDOC Festival Internazionale del Cinema di Frontiera.

Il Festival è organizzato da APA Vd'A (Associazione Professionisti dell'Audiovisivo Valle d'Aosta) in collaborazione con la Regione autonoma Valle d’Aosta, Chambre Valdôtaine, Film Commission Vallée d'Aoste, Confartigianato Imprese Valle d'Aosta, CNA Valle d'Aosta, ADAVA e Cittadella dei Giovani.

GIURIA INTERNAZIONALE (Luciano Barisone, Moeen Karimoddini e Nadia Trevisan)

Miglior Lungometraggio:

TASTE OF CEMENT di Ziad Kalthoum (Germania, Libano, Siria, EAU, 2017, 85’) Motivazione: Attraverso una forma estremamente controllata e molto spesso sorprendente, il film ci consegna una sintesi umana, poetica e politica non solo dell’attuale situazione in Medio Oriente, ma anche delle speranze di un mondo intrappolato fra il ricordo di una guerra passata (quella civile libanese, i cui resti giacciono, sepolti, nel mare) e una presente, dolorosa e crudele, le cui immagini lasciano ferite profonde nella nostra coscienza di spettatori.   Menzione Speciale: MANIC di Kalina Bertin (Canada, 2017, 84’)

Miglior Mediometraggio:

PER CHI VUOLE SPARARE di Pierluca Ditano (Italia, 2016, 35’) Motivazione: In poco più di mezz’ora, con una forma pienamente cinematografica, il film riesce a trasmetterci il polso vitale di un luogo, il Mercato di Porta Palazzo a Torino, nella sua labirintica dimensione quotidiana e soprattutto ci consegna un segmento del percorso esistenziale, duro talvolta violento, di un pugno di uomini. Un protagonista e dei comprimari fanno ben comprendere agli spettatori il senso di ciò che viene comunemente chiamato «la fatica di vivere».

Menzione Speciale:

GIRL-HEARTED di Anne Scheschonk (Germania, 2017, 37’)   Miglior Cortometraggio: VIEILLE FEMME A L’AIGUILLE di Elodie Ferre? (Francia, 2016, 16’) Motivazione: Due donne: una, giovane, dietro la macchina da presa, l’altra, anziana, davanti. Due età, due generazioni, le separano. Una cosa le unisce: il tempo. Il tempo dell’intervista, meravigliosamente ostinato nel suo procedere, il tempo come concetto astratto eppur dolorosamente concreto sulla pelle degli esseri umani, il tempo che resta. E quello, infinito e sconosciuto, che verrà. Il film ci regala così un frammento dell’esistenza e un puro gesto di cinema.

GIURIA GIOVANI (Valentina Pietroni, Ilaria Poli, Filippo Maria Pontiggia e Gaël Truc)

Miglior Lungometraggio:

THE GROWN UPS di Maite Alberdi (Cile, 2016, 82’) Motivazione: Per aver raccontato con leggerezza e intensità la disabilità come frontiera tra il desiderio di libertà e gli ostacoli sociali che impediscono di crescere.   Miglior Mediometraggio: GIRL-HEARTED di Anne Scheschonk (Germania, 2017, 37’) Motivazione: Lo straordinario racconto di una bambina nata con il “sesso sbagliato” e, soprattutto, la storia di un amore. Quello di una mamma per la propria figlia e della battaglia per vedere riconosciuta la sua identità.

Miglior Cortometraggio:

A DOLL’S EYES di Jonathan Wysocki (USA, 2016, 12’) Motivazione: Per l’originalità narrativa e per l’audacia con cui il regista ha saputo mettersi a nudo utilizzando il mezzo cinematografico come strumento per indagare la propria essenza e le proprie paure.

Menzione Speciale: GIRLS AND HONEY di Alice Wong (Olanda, 2016, 11’)

PREMIO APA Vd’A (Direttivo APA Vd’A)

Miglior Film Sperimentale:

MOONLIGHT PRINCESS di Elke Margarete Lehrenkrauss (Israele, 2017, 13’)

PREMIO DEL PUBBLICO

RADIO KOBANI di Reber Dosky (Olanda, 2016, 70’)

PREMIO FRONTLAB

LA VALLE SCALZA di Stefano Zoja, Alberto Biroli e Carlo Prevosti  

red. spe.

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