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Chez Nous | 29 settembre 2017, 08:30

Per favore salvate l’Articolo Uno dello Statuto Speciale

Per favore salvate l’Articolo Uno dello Statuto Speciale

Domenica la Catalogna voterà, anche se contro la volontà di Madrid, per la sua indipendenza. Il 22 ottobre prossimo, in Lombardia e Veneto, i governatori leghisti delle due regioni riproporranno con un referendum la “questione settentrionale”, e apriranno una trattativa con il governo tesa a trattenere maggiori risorse al Nord.

In Valle d’Aosta è silenzio tombale sull’Autonomia. Mentre si discute molto sul rassemblement poco si sente nei progetti politici cosa voglio fare per la nostra Autonomia. Tutto questo mentre la priorità oggi è difendere l’articolo uno dello Statuto speciale. Per chi non lo ricordasse, la Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4, ovvero lo Statuto speciale per la Valle d’Aosta all’Articolo 1 recita: “La Valle d’Aosta è costituita in Regione autonoma, fornita di personalità giuridica, entro l’unità  politica  della  Repubblica  italiana, una e indivisibile, sulla base dei  principi della Costituzione e secondo il presente Statuto”.

I leghisti ed il Popolo Catalano voglio riproporre la questione delle minoranze e delle specificità. Sicuramente non sarà una perdita di tempo.

Qualcuno ha scritto, facendo riferimento al referendum leghista, che “finito il rito della ‘Sacra Ampolla’ e dei celti, prevale l’aspetto mercantilistico dei soldi. Umberto Bossi è stato rimosso ma il leghismo ha contaminato la politica più di quanto comunemente non si creda. Alla fine riusciranno nel loro intento”.

Ieri sono stati presentati il video e la brochure “Emile Chanoux, fu suicidio o omicidio?” di Patrizio Vichi; ed in questi giorni rileggo i fatti che hanno portato all’Autonoma della Valle d’Aosta. E devo constatare che, in generale, la nostra classe politica è lontana anni luce dagli ideali dei nostri padri che sono morti per la nostra Autonomia e dei Martiri per la Libertà e la Democrazia.

Tutti parlano di neocentralismo o euro centralismo ma nessuno muove un dito. Il neocentralismo o l’eurocentralismo avranno vita facile se lasceremo la risposta alla ‘nostra’ classe dirigente politica per buona parte improvvisata e organizzata per clientele.

Contrariamente a quanto fecero i nostri Padri Autonomisti la nostra classe dirigente dimostra scarsa attenzione quasi come volesse nascondere viltà, tradimento e codardia a combattere per la difesa dell’articolo uno dello Satuto speciale.

Dopo 70 anni abbiamo una classe politica per buona parte migrante all’interno dei circuiti del potere e della soddisfazione di brame personali. Una classe dirigente che appare lontana dal popolo.

La difesa dello Statuto deve partire dal basso, pur avendo consapevolezza della nostra debolezza. Certo! Noi non siamo in grado di organizzare un referendum per difendere il Nostro Statuto Speciale. Nel programma del Rassemblement venga però stabilita una data per chiamare a raccolta i valdostani per manifestare in difesa del Nostro Statuto.

Oggi sembra che si parli più di poltrone o rovesciamenti di sedie più che di Autonomia. Queste settimane sono la replica di quelle che hanno preceduto il ribaltino del 10 marzo scorso. Nessuno pare aver colto il fatto che la nostra barricata è lo Statuto speciale.

Dobbiamo chiedere al Governo e al Parlamento che l’Articolo Uno dello Statuto speciale, e quanto ne discende, venga attuato concretamente. Ricordiamo: l’Articolo 1 recita “La Valle d’Aosta è costituita in Regione autonoma, fornita di personalità giuridica, entro l’unità  politica  della  Repubblica  italiana, una e indivisibile, sulla base dei  principi della Costituzione e secondo il presente Statuto”.

E’ il momento di dimostrare che siamo  capaci di  essere  un  solo  popolo, capace di dimostrare l’antica fierezza e battersi per la propria Terra e non dividerci per una poltrona in Parlamento o per due poltrone in più o in meno al Governo della Regione.

Questo è vero Rassemblement des Valdotains.

piero.minuzzo@gmail.com

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