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AGRICOLTURA | 22 settembre 2017, 12:53

Dai sindaci sconcerto per norme Giunta regionale sugli abbruciamenti agricoli

Il Comitato esecutivo del CPEL prende posizione rispetto alla limitazione della pratica degli abbruciamenti prevista dal 1° novembre al 15 febbraio prossimi

Foto repertorio

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Il Comitato esecutivo del Consiglio permanente prende atto che l’Assessorato alle attività produttive, energia, politiche del lavoro e ambiente ha proposto alla Giunta regionale una deliberazione relativa all’approvazione delle limitazioni alla pratica degli abbruciamenti dei materiali vegetali derivanti dall'attività agricola per la tutela della qualità dell'aria e della salute in Valle d'Aosta. Ma esprime “esprime il proprio sconcerto per l’approvazione, lunedì 18 settembre, di un provvedimento che nella sua forma definitiva non tiene conto del parere favorevole condizionato all’accoglimento di proposte modificative dell’Assemblea del CPEL dello scorso 22 agosto”.

Il Comitato esecutivo condivide i principi che hanno ispirato la deliberazione di giunta, “quali il miglioramento della qualità dell’aria e la tutela dell’ambiente e della salute pubblica, attraverso opportune misure che limitino l’aumento di benzopirene nell’aria”. Al tempo stesso, però, ricorda come già la prima proposta di deliberazione su cui l’Assemblea si era confrontata nelle scorse settimane “non tenesse conto dell’importanza dell’attività agricola e delle problematiche connesse in territorio montano, a maggior ragione nella definizione di un intervento sperimentale che interessa l’intera Valle d’Aosta”. (nella foto Franco Manes Presidente Cpel)

La criticità è data dal fatto che il territorio regionale e caratterizzato da realtà interessate in maniera diversa, in termini di stagionalità, dalle pratiche agricole, e che una limitazione all’attività di abbruciamento generalizzata a tutti i 74 Comuni, a partire dal 1° novembre e per un periodo di 4 mesi, indipendentemente dalla quota altimetrica, non tenesse conto di tale peculiarità.

“Il fatto di aver voluto anticipare, quale misura intermedia, il termine del periodo sperimentale di limitazione dal 28 febbraio al 15 febbraio prossimi – si legge in una nota del Cpel - non costituisce per il Comitato esecutivo un’adeguata presa in conto delle istanze degli enti locali per la corretta gestione del territorio, tenuto conto anche delle politiche promosse negli anni, sia a livello regionale, sia locale, per evitare lo spopolamento dei versanti; inoltre, si richiama come non siano stati prodotti dati significativi relativi all’incidenza della pratica degli abbruciamenti sui livelli di benzopirene”.

Gli abbruciamenti invernali di sterpaglie, infatti, contribuiscono in modo rilevante al mantenimento del territorio e dell’ambiente in tutta la regione. Introducendone il divieto si va a penalizzare un settore già in difficoltà, con il rischio di disincentivare l’azione spontanea di mantenimento del territorio, soprattutto nella vallata centrale e nelle zone maggiormente a ridosso del Canavese.

Per il Cpe, infine, “l'aver poi nuovamente imposto ai Sindaci compiti autorizzativi e di controllo generici e non aver accettato la proposta dell'Assemblea che prevedeva in caso di superamento dei limiti di legge che l'ordinanza di divieto fosse effettuata dal Prefetto per le specifiche aree eventualmente interessate, lascia il Comitato esecutivo del tutto basito”.

red. el.

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