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SANITÀ, SALUTE E STARE BENE | 09 giugno 2017, 18:40

Il presidente di Alpe condanna le dichiarazioni della signora Certan

Alex Vallet

Alex Vallet

Anche Alexis Vallet, presidente di Alpe il movimento di Chantal Certan condanna le dichiarazioni delll’assessore regionale all’Istruzione. In una nota spiega: “Non possiamo condividere però neppure la forma del post di Chantal Certan. Le parole e il senso erano anch'essi fuori dai confini del confronto civile”.

Nel suo post su Facebook l’assessore ha tra l’altro scritto, facendo riferimento ai provvedimenti del Governo centrale in materia di vaccinazioni: “Mai pensavo si arrivasse a tanto... e qui i vaccini non contano nulla, la scienza neppure, il dibattito è tutto su un altro livello, livello di sperimentazione di massa...mai vista una cosa del genere in nessun paese europeo, anzi si... vi è già stato un ventennio in Europa in cui uno con due baffetti faceva sperimentazione su uomini, donne e bambini... pensavo appartenesse al passato”.

In una nota a firma di Alexis Vallet, presidente; Carmen Jacquemet e Pietro Varisella, entrambi cice presidenti di Alpe, si legge “Alpe è favorevole e promuove l'uso dei vaccini.

I vaccini hanno permesso di debellare malattie tremende e anche oggi permettono di vivere in una società più sana. Alpe però crede profondamente anche alla libertà dell'individuo. Siamo donne e uomini innanzitutto. Questo significa che l'utilizzo di forme coercitive va non solo utilizzato esclusivamente in casi di emergenza assoluta, ma deve anche essere soppesato con un'attenzione massima.

Davvero barbara è la società che usa la violenza per educare o per tutelarsi. Noi crediamo che il decreto del ministro della salute sia andato completamente al di là dei suoi confini. Parlare di perdita di potestà genitoriale e di multe fino a 7.500 € (con una discriminazione vergognosa, chi può pagare fa ciò che vuole, chi non può pagare “si attacca”), parlare di superiorità rispetto al diritto all'educazione è fuori senso.

Criticare il decreto non significa criticare i vaccini. Chi non lo capisce non è altro che uno speculatore politico. Se non si capisce la violenza del decreto si è perso il senso della misura. E la violenza porta a reazioni disperate. Non possiamo condividere però neppure la forma del post di Chantal Certan.

Le parole e il senso erano anch'essi fuori dai confini del confronto civile. Noi crediamo che Chantal Certan avrà l'occasione di spiegarsi in modo da trasformare una battaglia di coscienza personale in una proposta politica che provi a conciliare salute (vaccini) e libertà personale. Una battaglia che potremo fare insieme”.

red. pol.

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