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Chez Nous | 27 maggio 2017, 12:00

Ricreazione finita

Ricreazione finita

Il ribaltone è riuscito; il ricorso al Tar per invalidare l'adunanza del Consiglio Valle che ha ufficializzato il ribaltone è stato sostanzialmente respinto; il crac del casino, previsto tra un paio di anni, è stato approvato.

Dunque la ricreazione ora è finita.

E’ tempo di rimettersi a lavorare per la Valle d'Aosta. Un segnale giunge da La Thuile dove si è rafforzata la corrente del Fronte per l'Unione dei valdostani, ovvero il Fuv.

Dopo la fallita Costituente di Cogne del 10 gennaio 2015 lanciata dall’Uvp agli stati generali dell’Autonomia; dopo lo stop alla Réunion lanciata dall’Uv al congresso dell’ottobre 2015; dopo l’allargamento della maggioranza del luglio 2015 con l’ingresso del Pd; dopo l’ampliamento della maggioranza del giugno 2016 con l’ingresso dell’Uvp in Giunta; dopo il ribaltone del 10 marzo 2017, è tempo di pensare al popolo valdostano.

Prima che il Fuv scenda da La Thuile e che il fondo Valle venga monopolizzato dal populismo dei movimenti poco facenti ma tanto parlanti, è tempo che Saint-Rhemy-En-Bosses assuma un ruolo diplomatico per favorire il gemellaggio tra Jovençan e Brusson.

Il gemellaggio è un passaggio obbligato da compiere al più presto; in tempo utile per scrivere il bilancio regionale 2018 che si annuncia di lacrime e sangue per i tagli che saranno operati a livello romano.

Nei giorni scorsi si è svolto il G7 a Taormina e il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, ha tra l’altro commentato: Ai grandi della Terra dico: 'Prego intensamente per voi, pensate ai piccoli'. Perché chi ha grandi responsabilità deve pensare prima di tutto alla nostra gente".

I grandi della Valle d’Aosta pensino al Popolo Valdostano che rischia di essere soffocato dai populisti, dai ribaltonisti, dai traditori elettorali.

Le elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento italiano sono sempre più vicine. Per questo è importante che il gemellaggio Jovençan-Brusson porti nuove prospettive politiche.

Altrettanto vicine sono le elezioni regionali e andare al voto nelle condizioni di oggi significa dare la Valle d’Aosta in ostaggio ai traditori elettorali. E’ urgente una nuova legge elettorale. Ma il momento politico che stiamo vivendo certo non favorisce l’approvazione di un testo condiviso.

L’imprenditoria valdostana trema. Le aziende licenziano, gli artigiani chiudono i laboratori, i commercianti stanno abbassando le serrande. Arrivano i turisti e trovano il deserto.

A Genova Papa Francesco, incontrando le maestranze dell’Ilva, ha detto: “Il lavoro è una priorità umana”.  Ma quanti dei nostri politichini agiscono per risolvere l’emergenza sottolineata dal Papa? Quali progetti sono in agenda per fronteggiare la priorità indicata dal Papa? Nessuno.

Eppure il Papa considera il lavoro “priorità umana” per i lavoratori dipendenti, per i lavoratori imprenditori, per i lavoratori artigiani, per lavoratori del commercio, soprattutto per i Giovani.

Ma nessuno pare interessarsi al mondo del lavoro perché in troppi pensano alle poltrone e poco alla Valle d’Aosta. Pochi pensano al risanamento del tessuto socio-economico e degli apparati amministrativi, alla promozione delle attività produttive e dell’innovazione, alla lotta alla criminalità e al malaffare.

Le condizioni per una rinascita ci sono; basta un po’ di buona, responsabile e sana volontà. Per questo il gemellaggio Brusson-Jovençan può dare una grande spinta.

Il Fuv freme ed è pronto a scendere in strada per impedire il passaggio dei populisti e dei traditori elettorali.

Il Popolo Valdostano è tenace. Ma servono guide virtuose da seguire per creare valore aggiunto. Il Popolo Valdostano è solido come una roccia. Ma ha bisogno di progetti di ampio respiro che da troppo tempo mancano a causa anche della crisi. Ha bisogno di speranza. Ha bisogno di ottimismo. Ha bisogno di lavorare per realizzare nuove prospettive.

Serve un progetto pilota per il rilancio economico. Un progetto da realizzare con professionalità valdostane, imprenditori locali, con valdostani di buona volontà che vogliono bene alla Valle.

Di Macron valdostani non se ne vedono all’orizzonte.

E allora avanti con il Fuv.

E allora avanti con il gemellaggio Brusson-Jovençan.

Saint-Rhemy-en-Bosses prenda la guida del postiglione.

Se la Valle d’Aosta fallirà la colpa sarà di chi non pensa al Popolo Valdostano.

E allora avanzi il Fuv.

La ricreazione è finita.

piero.minuzzo@gmail.com

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