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In Breve

| 25 aprile 2017, 09:30

Stipendi sprecati

Stipendi sprecati

Non seguo i reality, trasmissioni che vorrebbero presentarci la normalità dei rapporti interpersonali e invece mostrano solo il peggio del comportamento umano. Però, poiché tutto quanto fa spettacolo, avanti con litigi, sotterfugi, tradimenti ed eliminazioni.

Non credo che esista (ma non mi stupirebbe) uno show che mette in scena anche infanti da asilo nido. Se fosse, me lo immagino più o meno così.

Maestra: chi ha combinato questo disastro? Risposta: non sono stato io, non c’ero e se c’ero dormivo, è stato lui”. E giù pianti, urla e scaramucce,fino a che il solito sapientino non riesce a convincere maestra e pubblico di essere il più bravo e il più innocente, così da guadagnarsi il posto d’onore alla prossima edizione della soap opera.

Ho fatto questa divagazione seguendo le ultime “puntate” del consiglio regionale nuova edizione. Avete notato quanto sono brevi e sintetiche le sedute? Scorrono tediosamente inconcludenti ma, a ben vedere, anche per certi versi divertenti. La situazione post ribaltone è talmente surreale che presenta gag da avanspettacolo.

Si va dall'interrogazione che, a furia di rinvii dovuti ai ben noti fatti, finisce per essere posta da un consigliere ad un assessore della stessa compagine, finendo ovviamente con una serie di “leccatine” e ammiccamenti (ostentazione pietosa che potevano evitare), appunto della serie “non è stato lui, farà di meglio, bravo ed onesto com'è”.

Per passare a un assessore che non può incolpare chi l’ha preceduto, datosi che i vari cambi di poltrona lo hanno portato a succedere a un compagno di partito; e neppure quello ancora precedente, visto che, ohibò, quello che prima era avversario politico adesso è alleato e non si può toccare. E poi avanti con la cultura i trasporti, le imprese. Tutto tace ed è fermo, ma c’è la crisi, che è cominciata con quelli di prima.

E il Casinò? Tutto sbagliato quello che è stato fatto finora, ma mica vero che adesso si sta usando il copia e incolla! Insomma, proprio come bambini dell’asilo, tutti sottotono a incolpare altri e a farfugliare improbabili giustificazioni per una politica che non ingrana e non si sa dove vuole andare a parare. Il disco è sempre lo stesso “Io non c’ero!”

Tranne quando qualcuno si trova la pappa pronta da servire su piatti d’argento, in questo caso il “non sono stato io” non vale, anzi.

Scenette mortificanti che dimostrano una tale mancanza di rispetto per i valdostani, gli elettori, che l’unico guizzo di interesse che ci è rimasto è scoprire fino a che punto si spingerà la loro faccia tosta, per farci digerire la loro presenza imposta, lo stipendio sprecato che continuiamo a pagar loro, le elezioni che continuano a negarci pur sapendo che è la cosa che chiediamo a gran voce.

Perché nel reality elettorale saremmo tutti pronti a dire che sì, sono stato io a scegliere e voglio che la mia scelta sia rispettata.

panta rey

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