/ Chez Nous

Chez Nous | 08 aprile 2017, 12:00

Coerenza secondo MarquisChatrianCognettaPadovani

Coerenza secondo MarquisChatrianCognettaPadovani

La nuova Giunta Marquis Chatrian Cognetta Padovani di certo non brilla per coerenza rispetto a tutti gli anni di sbandierata superiorità morale. I meccanismi e le influenze politiche sono peggiori che nel passato (quelle che denunciavano e sulle quali hanno costruito il ribaltone) anche perché il dilettantismo mischiato alla supponenza sono un cocktail micidiale.

Come sempre il termometro di queste cose è il casino. In queste due settimane si sono viste cose che ‘noi umani non possiamo manco immaginare’. Una serie incredibile di gaffe di ogni tipo, contrordini, tensione crescente, idee confuse, preoccupazione e paura da parte delle strutture che gestiscono il casino, abdicazione del potere a vantaggio di Campione d’Italia e gestione delle nomine dei collaboratori in spregio ai requisiti minimi di buona amministrazione ma soprattutto norma.

Raccontare tutto quanto fino ad ora successo è quasi impossibile, ci vorrebbero due tomi della Treccani, provo comunque a riassumere i fatti di maggior rilevanza partendo da un concetto: chi gestisce oggi l’assessorato alle Finanze ha una levatura tale da poter agire autonomamente? O è finito, come Pinocchio, nelle mani del gatto e la volpe del lago che da lontano fanno e disfano a loro piacimento come anche denunciato in Consiglio e dalla minoranza consiliare che ha parlato di “colonizzazione di Saint Vincent da parte del casinò di Campione”.

Questa situazione però, oltre essere contraria a qualsiasi regola di buon senso e soprattutto pazzesca in merito alla più basilare regola di protezione delle informazioni rispetto alla concorrenza che imporrebbe dall’esimersi di comunicare informazioni riservate a chi, come anche da codice civile si trova in potenziale conflitto di interessi, produce continui problemi ed errori perché chi consiglia oltre a pensare ai propri comodi e a tenersi in caldo il futuro non conosce così bene la realtà valdostana, e poi, in definitiva, se c’è chi è disposto a farsi manovrare e farsi colonizzare a lui va bene così.

Ma procediamo con ordine, tutto nasce male fin dall’inizio: per un segnale di ‘svolta reale’ come comunicato dal Presidente Marquis si decide di sostituire l’Amministratore Unico nel bel mezzo di una complessa trattativa sindacale con un Consiglio di Amministrazione. Poi però si scopre che Campione e Gamenet stavano (e starebbero) mettendo le mani sul casino valdostano e, complice un potenziale inghippo con la giustizia del candidato Amministratore Delegato, rimane solo Di Matteo e si decide di nominare lui Amministratore Unico, quindi, la ‘svolta reale’ si concretizza con l’avvicendamento di un avvocato con un altro avvocato, con la differenza che Sommo ormai aveva maturato qualche esperienza in più nella gestione e qualche milione in meno di perdite.

E qui nascono i primi dubbi di liceità, si scopre che il nuovo salvatore della patria era Presidente del casino italiano ‘campione’ di perdite e debiti, che se la gioca con Saint Vincent, di cui stranamente il nostro Assessore alle Finanze è invaghito. Infatti secondo la normativa vigente si concretizza qualche dubbio visto che per gli Enti Locali (Comuni) sembra non sia possibile nominare qualcuno che negli ultimi 5 anni abbia avuto cariche analoghe in aziende che durante la sua gestione abbiano chiuso per 3 anni in perdita (in questo caso forte perdita) e si scopre quindi che il prescelto, oltre forse a non avere i requisiti, proviene da un casino in fortissima difficoltà.

Ma prima ancora nasce un problema ancora più spinoso: la legge regionale n. 20/2016, art. 5, il cui primo firmatario è stato proprio colui che oggi in qualità di Assessore alle Partecipate dovrebbe rispettare, oltre  al richiamo alle regole nazionali imposte alle Società sottoposte a controllo pubblico, prevede che la scelta degli amministratori avvenga attraverso pubblicità e trasparenza nella selezione in quanto la figura dell’amministratore è inquadrata, ormai pacificamente, come Collaborazione Coordinata e Continuativa. Cosa succederà è difficile da prevedere perché se da un lato l’azienda e la sua proprietà hanno forse operato senza rispettare i principi di trasparenza qualcuno potrebbe censurare il comportamento dell’amministratore se ha dichiarato di possedere tutti i requisiti e magari si scopre che non è così, i guai quindi potrebbero essere molto più grossi.

E siccome il buon giorno si vede dal mattino si è deciso di proseguire sulla strada delle gaffe, la nuova Giunta MarquisChatrainCognettaPadovani decide di aumentare il compenso dell’Amministratore Unico dimenticandosi delle battaglie combattute per una moralizzazione dei compensi dei manager, Lorenzo Sommo guadagnava 50.000 euro, Di Matteo 80.000 più premio, per un totale di circa 112.000 euro, più del doppio a parità di carica, simpatica la battuta del nuovo Amministratore: ‘abbiamo voluto dare un segnale’, che segnale sia è difficile da capire perché oltre a guadagnare più del proprio predecessore potenzialmente guadagnerà il massimo previsto della legge, di più non si poteva deliberare.

Poi un vero colpo di scena: la battaglia per far annullare la procedura per i licenziamenti viene dimenticata, l’assemblea dei soci, come denunciato dai sindacati, stabilisce che si deve procedere, coerenza prima d tutto.

Ma la coerenza raggiunge il suo apice nell’affaire consulenti, bisogna provvedere ad infarcire l’azienda di figure professionali visto che il nuovo Amministratore ha altro da fare piuttosto che occuparsi del Piano industriale. Con quali costi non è dato ancora sapere, pertanto fin dal primo giorno vengono presentati professionisti vari, alcuni cominciano subito a lavorare senza contratto e titolo, vedono numeri e dati sensibili, influiscono nelle scelte, partecipano alle riunioni sindacali (lo hanno detto i sindacati precisando che chi è delegato alle vertenze di lavoro non ha deleghe per le cotrattazioni sindacali) e, come da ammissione dello stesso Amministratore Unico “ce ne sono pochi che hanno dato la loro disponibilità”, quindi sono già stati scelti e contattati, come anche ammesso da alcuni di loro, anche perché nascondersi è difficile visto che sono già operativi.

A questo punto però qualcuno in Consiglio fa notare che cosi non si può operare, il nuovo Assessore alle Finanze probabilmente affetto da eclissi di coscienza si era dimenticato di anni di battaglie, moralizzazioni, accuse e insinuazioni e soprattutto di aver presentato e votato una legge che obbliga le società partecipate a dotarsi di un regolamento per reperire i professionisti in modo che fossero rispettati i principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità nella procedura di selezione per qualsiasi tipologia, soglia e valore d’incarico.

Quisquilie, il casino non ha un regolamento, la pubblicità non è stata fatta e non è ben chiaro come si sia proceduto alla selezione, anche perché l’Amministratore si è presentato dai sindacati e in azienda un quarto d’ora dopo essere stato presentato già accompagnato dai consulenti, li avrà selezionati e scelti nel viaggio da Aosta a Saint-Vincent.

Pertanto, preoccupati dagli eventi, in tutta fretta si decide di peggiorare la situazione e di pubblicare dei bandi, si ricercano le figure già individue e che già operano, senza un regolamento che dica ai candidati come saranno selezionati, quanto guadagneranno e soprattutto si chiede che l’offerta economica andrà inviata via PEC, non in busta chiusa come avviene da Lampedusa a Bolzano, poi bandi della durata di un battito d’ali tagliati su misura anche per società di cui tutti conoscono già il nome e la provenienza e chi li manda da un altro casino.

È difficile pensare che qualche serio professionista possa pensare di partecipare, si suppone già chi sarà nominato e i giornali sono pieni di nomi, oltre al fatto che le tempistiche previste non consentono una reale pubblicità, sono tempi irritualmente brevi e probabilmente non adeguati rispetto alla normativa nazionale, visto che la regolamentazione interna non esiste.

Chiunque, se non lo farà prima qualche organo di controllo, potrà impugnare questi bandi con conseguenze economiche e di diversa naturale legale tutte da verificare. Certamente potrebbe anche presentarsi qualcuno terzo rispetto a chi già opera e per non finire nei guai si opterà per una scelta diversa, oppure si manderà avanti qualcun altro gestito sempre dagli stessi.

Ma la frittata comunque la si giri è già fatta e la questione non finisce qua, la squadra che l’Amministratore voleva costruire era per rilanciare l’azienda, il bando è fatto solo per redigere il piano aziendale.

A parte il fatto che servono più consulenti per redigere un piano industriale del casino che per costruire lo space shuttle, elemento che indica che chi gestisce ora l’azienda grandi conoscenze tecniche non le ha ancora maturate, una domanda: i consulenti costruiranno un bel piano fatto di principi e numeri, ma poi chi gestirà la messa in atto del piano stesso visto che secondo Di Matteo l’azienda è destrutturata? Sarà fatto un altro bando per cercare dei nuovi manager? Diversi da quelli che hanno fatto il piano e magari non d’accordo con i contenuti? Oppure si sta solo tenendo caldo il posto per qualcuno? Chi metterà i soldi necessari per realizzare il nuovo piano industriale visto oltre ai tagli serviranno investimenti? Sempre chiaramente nel pieno rispetto della legge regionale n. 20/2016: trasparenza, pubblicità e imparzialità e aggiungerei COERENZA.

Ed infine il de profundis della coerenza: la recente trattativa sindacale. Secondo l’attuale Assessore ai Gadget e Partecipate il problema era sempre stata la gestione, gente incapace di far crescere i fatturati e pertanto i lavoratori erano solo povere vittime di gente inetta. Ora però che si trova dall’altra parte della barricata si è reso conto che le difficoltà esistono, prevedendo degli obiettivi per l’Amministratore Unico con miglioramenti talmente risicati che il bilancio dell’azienda rimarrebbe quasi invariato, forse anche questo per ‘dare un segnale’.

Pertanto il paladino degli oppressi si è ora trasformato nel peggior carnefice di chi fino a poco tempo fa, per puro cinico calcolo politico, ha difeso incondizionatamente.

Difficile anche capire questa rigidità rispetto ai licenziamenti anche perché il nuovo Amministratore insieme allo sciame di consulenti non sa ancora come sarà il futuro e se e quali tagli dovrà fare al costo del personale, anche in questo caso dopo i bandi di facciata si va verso qualche problema procedurale perché i sindacati non hanno nessuna voglia di essere presi per il naso.

Coerenza avant tous MarquisChatrainCognettaPadovani!

P.S:

1-A proposito di coerenza, a quando la richiesta di dimissioni di Chatrian annunciata dal grillino?

2- Se ci sono delle inesattezze mi scuso con i lettori e gli eventuiali interessati, ma la colpa è di Albert Chatrian che non ha mai risposto alle mie domande che, nel caso le avesse smarrite, le ripropoingo:

A - Come è giunto a scegliere l’Amministratore unico;

B - Perché ha optato per l’amministratore unico seguendo pedestremente la linea dei suoi predecessori quando lei chiedeva il CdA;

C - Le ragioni per le quali non sono arrivati a Saint Vincent i maghi di Nova Gorica come annunciato dagli organi di informazione e mai smentiti;

D - Quale tipo di contratto ha firmato con l’Au;

E - A quanto ammonta il suo compenso;

F - Quale indennizzo avrà in caso di interruzione anticipata del rapporto; questo perché, da consigliere di opposizione, lei si è lamentato di come e quanto sono stati liquidati i precedenti rapporti;

G - Nominerà un CdA quando il candidato Amministratore delegato Corrado Ferriani avrà messo una pietra tombale sulla vicenda giudiziaria che lo riguarda;

H - Rende pubblica la data di quando i vertici e i consulenti del casinò hanno rimesso il loro mandato e quali sono;

I - Quando nominerà Giorgio Pession direttore generale di CvA.

 

piero.minuzzo@gmail.com

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore