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ATTUALITÀ ECONOMIA | 07 febbraio 2017, 12:22

Lettera aperta dell’Ugl ai lavoratori del casinò

Necessita una nuova strategia Sindacale che serva alla Casa da Gioco, ai suoi lavoratori e al territorio Valdostano, per cercare di riportare il Casinò ad essere il potente motore economico che è sempre stato per la nostra Regione

Lettera aperta dell’Ugl ai lavoratori del casinò

L’Ugl riafferma la sua  attenzione alla grave situazione del casinò in una lettera aperta che pubblichiamo.

"UGL, già a partire dall’ottobre 2015, sollevava forti dubbi sul valore di un accordo capestro che le sigle sindacali, che oggi intendono definirsi “Attive”, unanimemente hanno poi all’epoca sottoscritto.   UGL, non ha sottoscritto tali accordi con delle precise motivazioni, contestando il metodo con il quale venivano superficialmente affrontate le varie criticità esistenti in Azienda.UGL, ha denunciato più volte che la mancanza di un Piano Industriale strategico in primis, abbinato ad una totale mancanza di programmazione e incapacità Manageriale, non avrebbero portato a nulla di positivo.

Sono stati esasperati i contrasti interni in termini di equità e reciprocità, attuando dei programmi che mancano di un vero senso logico, senza saper valorizzare le proprie risorse interne in alcuni casi addirittura svuotandole del loro reale valore.

Sono state create, e diremmo anche, non a caso, varie figure che a fronte di un alto corrispettivo economico non hanno contribuito ad incrementare il valore aggiunto dell’Azienda, anzi, hanno sottratto importanti risorse che potevano essere utilizzate per il bene dei rendiconti Aziendali e la promozione di incentivi per la clientela.

UGL ricorda che gli accordi sottoscritti dai cosiddetti  “Attivi”, richiamavano ad un attento controllo agli sprechi e al buon riutilizzo dei contributi prelevati mensilmente dalle retribuzioni di tutti i Dipendenti. Tutto questo è stato disatteso e si è continuato a sprecare e addirittura a premiare con degli insulsi avanzamenti di carriera nei Reparti, anche vari di quegli “Attivi” che dovevano sorvegliare sulla buona gestione delle somme trattenute ai lavoratori.

Queste sono le colpe gravi che nessuno sa di avere, ma che ci hanno portati esattamente nel punto di non ritorno!UGL non ha sottoscritto questi documenti e afferma la sua lungimiranza, ora, che la prova dei fatti dimostra l’inutilità degli accordi siglati che stanno biecamente colando a picco creando serie difficoltà a tutti.

A noi non sembrava fosse difficile da capire che solo in presenza di un progetto serio sostenuto da Manager con comprovate esperienze nel nostro specifico campo di operatività, si sarebbe potuto tornare ad essere di nuovo competitivi in un mercato che ancora offre spunti di redditività. E difficile affrontare il futuro ancorati alle vecchie logiche clientelari con una classe politica che tende a rimandare scomode scelte a data da destinarsi.Considerati gli enormi investimenti che sono stati stanziati, questa Azienda deve necessariamente ripartire ma con una veste  nuova ed una mentalità costruttiva.

Siamo preoccupati per il futuro dell’Azienda.Siamo preoccupati per i 40 lavoratori che ad oggi non hanno  garanzie certe. Siamo preoccupati per i giovani lavoratori (lavoratori “a chiamata o intermittenza”) assunti con nessuna prospettiva per il futuro, frutto di un contratto siglato in fretta e furia senza nessun tipo di ragionamento di fondo. Anche su questo argomento gli “Attivi” devono prendersi le loro responsabilità.

Noi di UGL, non ce la siamo sentita di firmare la loro condanna che puntualmente è arrivata ed ora questi giovani toccano con mano. I nostri argomenti non hanno voluto essere trattati in quanto le sigle sindacali avevano già sottoscritto l’accordo con l’Azienda. Fa specie che gli stessi oggi siano ad ammettere le loro colpe chiedendo che l’accordo sia ridiscusso ……. Ma a che gioco giochiamo?

UGL inoltre ritiene che non abbia nessun senso accanirsi su di un malato terminale dichiarando uno stato di agitazione sconclusionato, forse con un indirizzo più di senso politico che sindacale. Qualcuno dovrebbe fare umilmente un po’ di autocritica e ammettere di essere stati incapaci di trovare cure efficaci usando  pillole con un semplice effetto placebo!Non si spiega come mai le sigle sindacali tutte, non intendono sedere ad un tavolo congiunto costringendoci a trattare separatamente con l’azienda!

Non crediamo sia arroganza la loro, crediamo che ci siano obiettivi differenti dai nostri, meno inclini al necessario interesse di far progredire la struttura e salvaguardare i diritti dei lavoratori.

...Cave Canem! Anche l’Azienda dovrebbe imporsi ed essere più seria nel censurare certi comportamenti da prime donne, adottando un serio confronto sindacale con tutte la maestranze sindacali congiuntamente. Noi pensiamo che il dialogo e la presenza siano indispensabili per potere essere parte attiva per una seria ripartenza.

Necessita una nuova strategia Sindacale che serva alla Casa da Gioco, ai suoi lavoratori e al territorio Valdostano, per cercare di riportare il Casinò ad essere il potente motore economico che è sempre stato per la nostra Regione".

La Segreteria regionale Ugl

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