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FEDE E RELIGIONI | 23 gennaio 2017, 09:30

L’amore ha bisogno di verità

L’amore ha bisogno di verità

È necessario un nuovo catecumenato per prepararsi al matrimonio

Il «rapporto tra fede e matrimonio», e in particolare «le prospettive di fede insite nel contesto umano e culturale in cui si forma l’intenzione matrimoniale», sono stati al centro del discorso rivolto da Papa Francesco a giudici, officiali, avvocati e collaboratori del Tribunale apostolico della Rota romana, ricevuti sabato mattina, 21 gennaio, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Formazione e accompagnamento sono i due termini intorno ai quali il Pontefice ha sviluppato la propria riflessione, partita dalla premessa che è «quanto mai necessario approfondire il rapporto fra amore e verità», perché — ha spiegato citando la Lumen fidei del suo predecessore Benedetto XVI — «l’amore ha bisogno di verità». In proposito Francesco si è detto consapevole del fatto «che una mentalità diffusa tende ad oscurare l’accesso alle verità eterne», coinvolgendo «gli atteggiamenti e i comportamenti degli stessi cristiani».

E «tale contesto, carente di valori religiosi e di fede, non può che condizionare anche il consenso matrimoniale». Ecco perché, ha suggerito il Papa, «di fronte a questa situazione, occorre trovare validi rimedi». Il primo dei quali sta «nella formazione dei giovani, mediante un adeguato cammino di preparazione volto a riscoprire il matrimonio e la famiglia secondo il disegno di Dio».

Anche perché «oggi più che mai, questa preparazione si presenta come una vera e propria occasione di evangelizzazione degli adulti e, spesso, dei cosiddetti lontani». Da qui l’invito agli operatori e agli organismi preposti alla pastorale famigliare, affinché rendano «sempre più efficaci gli itinerari di preparazione al sacramento», con la conseguente «necessità di un “nuovo catecumenato”.

Accogliendo gli auspici dei padri dell’ultimo Sinodo — ha esortato — è urgente attuare concretamente quanto già proposto in Familiaris consortio». Il secondo rimedio consiste nell’«aiutare i novelli sposi a proseguire il cammino nella fede e nella Chiesa anche dopo la celebrazione del matrimonio».

Dunque, secondo Francesco, occorre «individuare un progetto di formazione per i giovani sposi, con iniziative volte ad una crescente consapevolezza del sacramento ricevuto».

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