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AGRICOLTURA | 01 dicembre 2016, 07:00

Nuove modalità di accesso al premio accoppiato latte

L’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali rende noto che sulla Gazzetta Ufficiale n. 273 del 22 novembre 2016 è stato pubblicato il decreto 11 ottobre 2016, recante modifiche al decreto 18 novembre 2014 per quanto concerne il finanziamento del sostegno accoppiato latte nell’ambito del premio unico PAC

Nuove modalità di accesso al premio accoppiato latte

L’intervento normativo prevede, tra le altre, una modifica, molto rilevante per i nostri allevamenti, ai requisiti di accesso al premio per il settore del latte con decorrenza dall’anno di domanda 2017. Tale modifica è il frutto dell’importante lavoro di concertazione tra la Regione autonoma Valle d’Aosta e le altre Regioni, in particolare quelle dell’arco alpino, messo in atto negli scorsi mesi in sede di Commissione Politiche Agricole e di Conferenza Stato-Regioni.

Si ricorda che per le domande 2015 e 2016 il premio era soggetto a una condizione non troppo favorevole per i produttori valdostani di latte; i capi dovevano, infatti, appartenere ad allevamenti che avessero rispettato, nell’anno di presentazione della domanda, almeno 2 dei seguenti requisiti qualitativi ed igienico sanitari:

•          tenore di cellule somatiche (per ml) inferiore a 300 mila;

•          tenore di carica batterica a 30° (per ml) inferiore a 40 mila

•          contenuto di proteina superiore a 3,35%.

Quando solo due dei parametri sopra indicati fossero stati rispettati, il terzo avrebbe dovuto comunque rispettare i seguenti limiti:

•          tenore di cellule somatiche (per ml) inferiore a 400 mila;

•          tenore di carica batterica a 30° (per ml) inferiore a 100 mila;

•          contenuto di proteina superiore a 3,20%.

Con particolare riferimento al tenore proteico, l’Assessorato aveva sin da subito segnalato al Ministero come negli allevamenti bovini della Valle d’Aosta il limite fissato dal decreto ministeriale era, di fatto, estremamente penalizzante, in quanto nella maggior parte dei casi il parametro è inferiore alla soglia del 3,20 per cento, senza possibilità di miglioramento. Si tratta, infatti, di un parametro connesso ad aspetti di razza (le razze Valdostana Pezzata nera, Valdostana Pezzata rossa e Valdostana Castana denotano bassi valori proteici determinati dalle loro caratteristiche), alla pratica del pascolamento, alle caratteristiche dei foraggi utilizzati per l’alimentazione durante il periodo invernale e, infine, all’alimentazione prevista dal Disciplinare di produzione della DOP Fontina, che limita fortemente l’uso di alimenti ad elevato contenuto proteico.

In esito alle richieste di modifica, avanzate in primis dalla Valle d’Aosta e poi sostenute da più regioni, recepite nel decreto correttivo pubblicato il 22 novembre, a partire dalla domanda di premio 2017, i capi appartenenti ad allevamenti ubicati in aree montane ai sensi del regolamento (CE) n. 1257/1999 o dell’art. 32 del regolamento (UE) n. 1305/2013, nelle quali la nostra Regione rientra in toto, ovvero ad allevamenti inseriti in circuiti produttivi di formaggi a denominazione di origine protetta o indicazione geografica protetta ai sensi del regolamento (UE) n. 1151/2012 o dei regimi di qualità certificati ai sensi dell’art. 16, lettera b) del regolamento (UE) n. 1305/2013, dovranno rispettare, fatti salvi i parametri di legge, solo uno dei tre parametri iniziali sopra descritti, rendendo di fatto più agevole per gli allevatori valdostani l’accesso al premio accoppiato latte.

red. eco

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