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FEDE E RELIGIONI | 20 luglio 2016, 00:02

OGGI mercoledì 20 luglio sainte Marguerite – sainte Marina

“La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose di carità, perché cerca il bene comune”. “Prego il Signore – scrive Francesco - che ci regali più politici che abbiano davvero a cuore la società, il popolo, la vita dei poveri”. Politici che abbiano cura dei più deboli: gli affamati, i disoccupati, i senza tetto, gli immigrati, i popoli indigeni, gli anziani sempre più soli e abbandonati, i bambini ancora nel grembo delle madri. (Papa Francesco)

OGGI mercoledì 20  luglio sainte Marguerite – sainte Marina

AGENDA DEL VESCOVO MONS.  FRANCO LOVIGNANA

Mercoledì 20 luglio
Vescovado - mattino
Udienze

Domenica 24 luglio
Pellegrinaggio giubilare al santuario Notre-Dame de Tout-Pouvoir (Saint-Marcel, Plout)
(ritrovo al Belvedere alle ore 10.00)

Lunedì 25 - Domenica 31 luglio
Partecipazione alla GMG di Cracovia

Le Messager Valdotain celebra sainte Marguerite – sainte Marina

 •La Chiesa onora Sant' Aurelio di Cartagine Vescovo

A Cartagine, nell’odierna Tunisia, sant’Aurelio, vescovo, che, salda colonna della Chiesa, protesse i suoi fedeli dalle usanze pagane e collocò il seggio episcopale sul luogo in cui prima si trovava la statua della dea del cielo.

Nell’anno 388 è diacono a Cartagine e fa amicizia col futuro sant’Agostino: è la prima cosa che sappiamo su Aurelio, di cui s’ignorano data e luogo di nascita. Nel 391 o 392, eccolo vescovo di Cartagine. (Intanto Agostino diventa sacerdote nel 391 e nel 395 vescovo di Ippona, presso l’attuale Annaba, in Algeria). A Cartagine, Aurelio è il numero uno della Chiesa nella “Provincia d’Africa” (la fascia Nord del continente, escluso l’Egitto). Ma questa è una Chiesa in macerie, da quando l’ha spaccata uno scisma a inizio secolo.

La crisi era esplosa alla fine delle persecuzioni: allora molti cristiani rimasti fedeli negli anni sanguinosi delle persecuzioni, erano propensi a riaccogliere e perdonare chi aveva momentaneamente ceduto per debolezza. Altri respingevano invece ogni indulgenza, e trovarono un capo energico – il vescovo Donato, della Numidia – che trasformò uno stato d’animo in forza religiosa e anche politica, tesa alla purificazione della Chiesa, separandola dal mondo profano e dall’impero.

La maggioranza dei cristiani accettò (contro la volontà del Papa e dell’imperatore) Donato come vescovo di Cartagine, e la Chiesa si divise: i cattolici da una parte, i “donatisti” dall’altra. Dopo la morte di Donato in deportazione (ca. 355) i suoi si divisero ancora, vescovi contro vescovi, fedeli contro fedeli.

A Cartagine, ora, Aurelio trova i suoi cattolici uniti, sì, ma scadenti nella fede come nelle opere. Si è dimenticata la dottrina, le chiese servono anche per i banchetti, e persino certi monaci rifiutano il lavoro. Questi, il vescovo Aurelio li rimanda presto alla zappa, e Agostino ne spiega loro il perché col trattato De opere monachorum. Il pensiero del vescovo di Ippona nutre e incoraggia l’attivismo di Aurelio per rivitalizzare la Chiesa e richiamarvi i lontani.

Aurelio e Agostino muoiono nelle loro sedi episcopali di Cartagine e di Ippona nello stesso anno, il 430. E intanto per la “Provincia d’Africa” incomincia un’altra dura stagione: è in arrivo infatti l’invasione dei Vandali.

Il sole sorge alle ore 5,46 e tramonta alle ore 21,13.

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