“Voi atleti avete una missione da compiere: poter essere, per quanti vi ammirano, validi modelli da imitare». È l’esortazione rivolta da Papa Francesco a dirigenti e allenatori che li ha pure sollecitati a «dare buona testimonianza di valori umani», ad essere «maestri di una pratica sportiva che sia sempre leale e limpida». «La pressione di voler conseguire risultati significativi - ha aggiunto - non deve mai spingere a imboccare scorciatoie come avviene nel caso del doping. Come è brutta e sterile quella vittoria che viene ottenuta barando sulle regole e ingannando gli altri!».
Alle esortazioni di Papa Francesco il Comitato regionale del CONI Valle d'Aosta risponde con l'avvio a avviato un nuovo ciclo di convegni rivolti al mondo sportivo valdostano con un incontro di rilievo, sul tema del Doping, fenomeno di estrema attualità e di considerevole interesse sociale e sanitario al quale parteciperanno due relatori di grande competenza pratica e scientifica:
il dott. Antonio Urso, Presidente Nazionale della FIPE -Federazione Italiana Pesistica- e della EWF -Federazione Europea di Pesistica- nonché Coordinatore delle Attività tra la Scuola dello Sport e l'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI;
il dott. Francesco Riccardo, docente in psicologia e psicologo delle squadre Nazionali di Pesistica olimpica e paralimpica.
I due relatori, autori tra l’altro di diverse pubblicazioni tecniche e specialistiche in ambito sportivo, tratteranno la problematica al di là dei meri aspetti sanitari e sanzionatori, analizzandola sotto il profilo culturale e sociologico e delineando strategie e concrete azioni di contrasto ad una piaga sociale da combattere senza riserve che coinvolge trasversalmente tutte le componenti della società: famiglia, scuola, operatori sociali e sanitari, tecnici e dirigenti sportivi, istituzioni.
Come ha sottolineato Papa Francesco, “la Chiesa si interessa di sport perché le sta a cuore l’uomo, tutto l’uomo, e riconosce che l’attività sportiva incide sulla formazione della persona, sulle relazioni, sulla spiritualità». «Voi atleti - ha quindi evidenziato - avete una missione da compiere: poter essere, per quanti vi ammirano, validi modelli da imitare». Rivolto a dirigenti e allenatori li ha esortati a «dare buona testimonianza di valori umani», ad essere «maestri di una pratica sportiva che sia sempre leale e limpida».
«La pressione di voler conseguire risultati significativi - ha aggiunto - non deve mai spingere a imboccare scorciatoie come avviene nel caso del doping. Come è brutta e sterile quella vittoria che viene ottenuta barando sulle regole e ingannando gli altri!».