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INTEGRAZIONE E SOLIDARIETÀ | 10 giugno 2015, 22:42

MIGRANTI: Verres piange ma migliore accoglienza maggiore sicurezza

La consigliera regionale Marilena Peaquin si è lamentata con Rollandin per gli arrivi a Verres dei migranti. Chi dovrebbe lavorare per favorire la solidarietà si fa portabandiera per la raccolta di firmi contro la presenza dei migranti

Alcune immagini della struttura dove la cooperativa Leone Rosso ospitaa Verres i migranti

Alcune immagini della struttura dove la cooperativa Leone Rosso ospitaa Verres i migranti

Altro che hotel ciaparat, come lo chiamano a Verres. I 50 migranti, destinati all'improvviso alla Valle d'Aosta, sono stati accolti dalla Cooperativa Leone Rosso e dall'Amministrazione comunale di Verres con grande sensibilità. Sono stati sistemati all'ostello Il Casello, una struttura inaugurata nel novembre 2005, situata a 50 metri dalla stazione ferroviaria di Verrès, a circa 500 metri dall'Università e a 30 km da Aosta.

Nella presentazione della struttura si legge che l'ostello, si trova in un luogo ideale per le vacanze relax o culturali. Per la sua centralità nella regione è perfetto luogo di partenza per escursioni montane, visite ai castelli, itinerari enogastronomici, percorsi guidati in mountain bike, rafting, arrampicata su roccia. Una scelta quella di Leone Rossa che testimonia come il centro accoglienza Mineo, in Sicilia, sia lontanissimo.

Lontanissimo non solo in termini chilometrici ma per filosofia di accoglienza. La Leone Rosso, di intesa con la società proprietaria della struttura, si è fatta carico di un'accoglienza degna da paese civile e responsabile che dista anni luce da Mineo. Per la Leone Rosso migliore accoglienza fa rima con maggiore sicurezza. Infatti, un'organizzazione di un efficace sistema di accoglienza dei migranti, di politiche e di servizi sociali, significa considerare la sicurezza come un concetto positivo, legato a una comunità che mira alla tutela del benessere e della dignità dei cittadini che la abitano, a prescindere dalla loro nazionalità o condizione economica.

(nella foto a lato Cesare Marques, presidente della coop. Leone Rosso)

Certo, la presenza dei migranti, crea qualche disagio ai cittadini di Verres che devono fare i conti con i nuovi arrivati, i quali si aggiungono ai 24 già ospitati. Sono dunque 74 le persone in attesa che la commissione statale decida se hanno diritto all'asilo politico o se devono essere rimpatriati. Augusto Rollandin, Presidente-Prefetto della Regione, e Vitaliano Vitali, il dirigente della Regione che si occupa della migrazione, hanno assicurato che opereranno per favorire l'integrazione sociale. E' vero che i migranti, per sei mesi, non possono essere inseriti nel mondo del lavoro, ma possono svolgere servizi di volontariato e questo sarebbe buona cosa per favorire l'integrazione.

La nuova Amministrazione di Verres è ben disposta, ora anche i cittadini devo fare la loro parte. Ma soprattutto la loro parte la devono fare i consiglieri regionali e chi ha responsabilità istituzionali i quali non possono permettersi di speculare elettoralmente su un problema sociale dalle dimensioni stratosferiche. Persino la consigliera regionale unionista Marilena Péaquin Bertolin si è lamentata con Rollandin per l'arrivo dei migranti. Anche lei si dice delusa dal fatto che i migranti sono ospitati a Verres.

Stupefacente che nessuno denunci il fatto che altre strutture, sempre pronte a predicare l'accoglienza, abbiano rifiutato l'accorato appello per l'accoglienza in Valle. La cooperativa La Sorgente ha rifiutato; forse i margini di guadagno sono troppo bassi. Anche la Caritas ha detto no grazie. Eppure la Caritas di strutture idonee per accogliere una trentina di migranti ne ha più di una. Eppure c'è chi polemizza perché la Cooperativa Leone Rosso si è fatta carico di favorire l'accoglienza di chi è stato costretto ad abbandonare il proprio paese. Speculare ideologicamente a fini elettoralistici su un gruppo di sciagurati migranti è da razzisti. Si confonde Roma mafia capitale con Valle d'Aosta virtuosa nell'accoglienza.

p.m.

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